Anche Luke, come Luane, è arrivato a Carpaneto da bambino, da una terra molto lontana.
E lì, “proprio a pochi metri dalla mia nuova casa vedevo i ragazzi arrivare dopo scuola, entrare nel centro e poi giocare a calcio”.
Luke è fratello di Luane e come lei anno dopo anno è “cresciuto insieme al centro”, come utente, volontario, stagista nei Centri Estivi, scegliendo quindi un percorso di studi in Scienze dell’Educazione e diventando educatore professionale per l’Arco.
Per lui il Centro Spazio Vivo di Carpaneto è “una sorta di seconda casa, un porto sereno e un posto dove sapevo di avere amicizie e persone disposte ad ascoltarmi. Sono felice di poter ripensare alla mia adolescenza associandola subito a questo luogo”.
Qui Luke sperimenta direttamente il significato della parola integrazione: “una parola complessa e poliedrica, che però qui non serve approfondire: semplicemente giorno dopo giorno, frequentando questo luogo, ho fatto amicizie, mi sono inserito in una nuova cultura – quella italiana – ne ho conosciute altre ancora e ho condiviso la mia.”
Aggiunge inoltre: “Si dice che la formazione di una persona è per la gran parte informale. Credo non vi sia nulla di più vero. I valori in cui credo e il mio stile di vita sono in parte frutto dell’ aver vissuto a contatto con un luogo in cui la persona conta più di qualsiasi altra cosa e il rispetto reciproco è la base su cui costruire.”
Il Centro di Carpaneto è ora il suo luogo di lavoro, attorno a cui ruota la sua vita, che gli permette di “arrivare a casa alla sera e sapere che, comunque sia andata la giornata, non sei lo stesso del giorno prima. Hai ricevuto qualcosa, un sorriso, una parola, una pacca sulla spalla e sicuramente hai dato qualcosa di tuo. E tutto ciò, oggi, non è per nulla scontato.”